L’amore ai tempi del Covid-19

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Scritto da Alessio Masturzi, studente di Psicologia applicata ai contesti della Salute, del Lavoro e Giuridico Forense, Sapienza Università di Roma.

In questi giorni di emergenza le coppie stanno facendo tutte esperienza di una nuova forma di normalità e stanno affrontando la stessa sfida: il cambiamento. Cambiamento di abitudini, di spazi, di stile di vita. Coppie troppo lontane e coppie troppo vicine.

Quali potrebbero essere gli effetti di una situazione così particolare sulle relazioni di coppia, sulla loro qualità? E’ lecito pensare che un evento tale possa in qualche modo finire per impattare sulla qualità della relazione? Può farlo in modo positivo o negativo?


Parliamo di coppie conviventi e non, che durante la quarantena si ritrovano ad affrontare situazioni diverse.

Per una coppia non convivente, COVID-19 significa rinunciare al contatto, alla sessualità ed in qualche modo all’intimità, e dover trovare modi alternativi per esprimere l’affettività. Il legame si virtualizza, i sentimenti si materializzano e prendono le forme di uno sguardo scambiato attraverso una webcam o di un “mi manchi” scritto da una tastiera o pronunciato attraverso un microfono. Quel “mi manchi” assume un significato molto più profondo. Non è un “mi manchi” qualunque, ma un “mi manchi” autentico, che esprime un desiderio fisico, mentale, più intenso e meno retorico. È un “mi manchi” fatto di incertezza e forse speranza che tutto ciò finisca al più presto. Da questo periodo le coppie forzatamente lontane  potrebbero uscirne rafforzate, perché potrebbe essere per la loro relazione la famosa “prova del 9” che mette in discussione persone e dinamiche. Come diceva Platone, l’amore non è forse mancanza?!

Per i partner che convivono, si potrebbe pensare che il tempo passato insieme possa essere un’occasione per scoprirsi sotto nuovi aspetti, per comunicare i propri vissuti e le proprie paure, soprattutto quelle relative a un periodo di così grande incertezza come questo. Se in coppia ci sono già problemi, la costrizione dello stare insieme potrebbe contribuire ad inasprirli, ma anche essere una spinta per superarli e rielaborarli.

Una comunicazione costruttiva e supportiva resta una degli strumenti chiave per una relazione. Comunicare in modo aperto, rimanendo il più possibile disponibili all’ascolto e al dialogo, per condividere paure e preoccupazioni fa sì che queste vengano accettate ed aiuta a vivere meglio questa situazione di estrema emergenza che sta sconvolgendo tutto il mondo.

2 comments

  1. Stefano G.

    Posso portare la mia esperienza di coppia convivente da anni, che lavora nella stessa azienda e che in più ha appena cambiato casa. Sul piano lavorativo si tratta di ritagliarsi spazi e tempi inderogabili per fornire il servizio richiesto in tutta tranquillità: ammetto che non è facile, ma offre spunti di riflessione e consente di stabilire priorità diverse: Chiesa e Stato, come su usa dire.
    Sul piano personale, anche per via del cambiamento, ci sono tante aspettative che non sono per nulla disilluse, anzi: la quarantena ci sta offrendo la possibilità di prendere possesso delle nuove mura, di farle nostre “a nudo”, così come sono, e quindi di avere più tempo per riflettere su come le si vuole cambiare, adattare alle nostre esigenze, e per fare questo serve dialogare, immaginare sul posto, esprimere i propri punti di vista. Non voglio dire che essere bloccati in casa sia del tutto positivo, ma certamente dilata il tempo e restringe lo spazio, e tutto questo fa rallentare i propri ritmi, consente più tempo per riflettere.

    1. Apsicologa

      Grazie Stefano per aver condiviso la tua esperienza, è davvero un prezioso spunto di riflessione per tutti :)

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